LA CRISTIANITÀ PERDE LA GUIDA DI PAPA FRANCESCO, PONTE DI APERTURA AL SUD GLOBALE

IL GRANDE RILIEVO DEL COMPLESSO RAPPORTO CON IL MONDO ISLAMICO

di Glauco D’Agostino

I primi commenti di alcuni vaticanisti e osservatori puntano sull’ascolto come maggiore dote del “Papa Pastore”. Riduttivo, secondo il nostro parere, perché compito dei massimi Rappresentanti della Fede, in questo caso il Pontefice di Santa Romana Chiesa, è soprattutto quello di costruire “ponti”, come indica la radice del suo stesso titolo. Sua Santità Papa Francesco, al di là delle controversie sul suo operato, è stato soprattutto questo; ha onorato la sua missione aprendo le braccia alle altre modalità di interpretare l’Essenza del Dio unico, non soltanto ascoltandole, ma assumendo lo sforzo per dare dignità alla loro manifestazione di fede. Dunque, ben al di là dell’ascolto, ma proponendosi come attore e guida spirituale dell’atteggiamento, universale ma molteplice e complesso, rispetto al Divino.

Papa Francesco in visita alla Moschea Blu di Istanbul nel 2014

Islamic World Analyzes rende omaggio a Papa Francesco nelle ore del suo passaggio alla meta dell’Eternità, riconoscendone il valore in termini di impegno, tensione religiosa sulla Via dell’Unico e dialogo con le altre confessioni religiose. La sua sferzante denuncia della “cultura dello scarto”, interpretata in chiave ideologica dalla parte più retriva delle società secolarizzate, è stata invece autentica opzione cristiana di servizio al dovere di compassione, solidarietà e fratellanza umana. Ne è stata testimonianza il suo recente messaggio di Natale in cui affermava che l’uccisione di bambini palestinesi da parte delle forze di occupazione israeliane nella Striscia di Gaza è “crudeltà, non guerra”.

Papa Francesco e il Grande Imām di Al-Azhar Aḥmad aṭ-Ṭayyib

Papa Francesco con Shaykh Muḥammad bin Zāyid Āl Nahyān, Presidente degli Emirati Arabi Uniti e Sovrano di Abu Dhabi

Dalla prospettiva islamica, abbiamo personalmente dato atto del gradimento ricevuto dal Documento Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune sottoscritto ad Abu Dhabi nel 2019 da Papa Francesco e dal Grande Imām di Al-Azhar Aḥmad aṭ-Ṭayyib, in particolare laddove ammonisce sul pericolo dell’estremismo e del fondamentalismo cieco, citando il “vortice dell’estremismo ateo e agnostico”, biasimandolo e giudicandolo un pericolo. Ma non avevamo sottaciuto il rischio che, senza gli opportuni approfondimenti, si desse il fianco ad un’altra ideologia altrettanto pericolosa, il cosmopolitismo (diverso dal multiculturalismo nazionale), che tenta di cancellare le identità sottolineando la natura individualista dei rapporti tra uomini-fratelli (https://www.islamicworld.it/wp/iwa-monthly-focus-36/). In quello stesso frangente, avevamo sottolineato la necessità di contrapporsi alla stessa idea integralista di Occidente e Oriente come civiltà contrapposte. Inutilmente, a quanto pare, se alcuni Capi di Stato e di Governo si ostinano a identificare l’Occidente come un collante di valori fondanti, piuttosto che un ben più prosaico e transeunte blocco militare-industriale. E tuttavia, il messaggio dei due alti rappresentanti religiosi ha aperto una breccia soprattutto nell’imperante freddo cinismo del decadente Occidente.

L’ultimo periodo del pontificato di Francesco ha significato anche la sottolineatura del ruolo internazionale della Chiesa come soggetto statuale autonomo e indipendente, non necessariamente in continuità con la contrapposizione storica al potere imperiale e poi nazionale, ma nella riaffermazione della sua potestà derivante dal suo status di titolare di capacità giuridica nei rapporti tra Stati. Un concetto, a mio avviso, non pienamente approfondito negli ambienti di scienza politica, laddove tende a confondere in questo caso i ruoli di istituzione religiosa e istituzione statuale, che restano ben distinti, seppure complementari; un problema che, in molti casi, affligge anche il mondo islamico in alcune sue componenti. Il Pontefice di Santa Romana Chiesa ha rimarcato come la Santa Sede sia un soggetto di diritto internazionale che ha la piena legittimità di intervenire anche nelle problematicità delle crisi internazionali.

Papa Francesco, contrariamente a quanto generalmente si dica rispetto al suo operato, ha esercitato nei limiti del possibile questo ruolo, intervenendo, non sempre unanimemente condiviso, nei conflitti di Ucraina e di Palestina, ma anche in favore delle minoranze etniche e religiose, prime fra tutte quelle in Myanmar e Amazzonia.

Islamic World Analyzes, come è suo compito, riporta di seguito alcune reazioni di Stati ed esponenti del Mondo islamico che ritiene di particolare rilievo per confutare una contrapposizione di principio tra Musulmani e Cristiani.

  • Grande Imām di Al-Azhar: Sua Eminenza Shaykh Aḥmad Muḥammad Aḥmad aṭ-Ṭayyib, definendo Francesco “suo fratello”, ha affermato che Egli “ha rafforzato le relazioni con Al-Azhar e il mondo islamico, attraverso le sue visite a numerosi Paesi islamici e arabi e attraverso le sue opinioni che hanno dimostrato equità e umanità, in particolare per quanto riguarda l’aggressione a Gaza e la lotta contro l’abominevole islamofobia”;
  • Grande Āyatollāh ‘Alī Sistāni: La Suprema autorità religiosa sciita in Iraq ha affermato che Francesco era “molto rispettato da tutti per il suo ruolo distinto nel servire le cause della pace e della tolleranza e per aver espresso solidarietà con gli oppressi e i perseguitati in tutto il mondo”.
  • Repubblica Islamica dell’Iran: “Esprimo le mie più sentite condoglianze per la scomparsa di Papa Francesco a tutti i Cattolici del mondo e ai suoi seguaci”, ha detto il Presidente Mas‘ūd Pezeshkian, continuando: “Papa Francesco ha dedicato la sua vita a promuovere gli insegnamenti di Cristo su pace, giustizia, libertà e dialogo interreligioso … Tra i momenti salienti della sua vita e della sua leadership ci sono le sue posizioni esplicite e la condanna del genocidio del regime israeliano a Gaza e la richiesta di porre fine all’uccisione di donne e bambini palestinesi innocenti”;
  • Ḥizb Allāh: il Partito di Dio ha sottolineato le “chiare posizioni di Francesco nel chiedere la fine dell’aggressione israeliana alla Striscia di Gaza … e il suo sostegno alla causa palestinese”;
  • Ḥamās: “Oggi il mondo piange la scomparsa di una figura religiosa di spicco a livello mondiale, Sua Santità Papa Francesco, Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica Romana, che ha dedicato il suo Papato alla promozione del dialogo interreligioso e alla pace in tutto il mondo”;
  • Autorità Nazionale Palestinese: “Oggi abbiamo perso un fedele amico del Popolo palestinese e dei suoi legittimi diritti”, ha detto il Presidente Maḥmud ‘Abbās, sottolineando che Papa Francesco “ha riconosciuto lo Stato palestinese e ha autorizzato l’esposizione della bandiera palestinese in Vaticano”;
  • Turchia: Il Presidente Recep Tayyip Erdoğan ha detto: “Rispettato statista, Papa Francesco è stato anche un leader spirituale che ha valorizzato il dialogo tra diversi gruppi religiosi e ha preso l’iniziativa di fronte alle tragedie umanitarie, in particolare la questione palestinese e il genocidio a Gaza;
  • Emirati Arabi Uniti: Il Presidente Shaykh Muḥammad bin Zāyid Āl Nahyān ha espresso le sue “più sentite condoglianze ai Cattolici di tutto il mondo per la scomparsa di Papa Francesco, che ha dedicato la sua vita alla promozione dei principi di coesistenza pacifica e comprensione”;
  • Egitto: Il Presidente ʿAbd al-Fattāḥ as-Sīsī ha affermato che la morte di Papa Francesco “è una perdita profonda per il mondo intero, poiché era una voce di pace, amore e compassione” che “ha lavorato instancabilmente per promuovere la tolleranza e costruire ponti di dialogo … ed è stato un paladino della causa palestinese, difendendo i diritti legittimi e chiedendo la fine del conflitto”.
  • Regno Hāshemita di Giordania: La Regina Rania ha scritto: “In un mondo che spesso può sembrare senza cuore, Papa Francesco ha sempre avuto amore da offrire: per i meno fortunati, le famiglie dei rifugiati e i bambini nelle zone di guerra, a Gaza e in tutto il mondo. Oggi l’umanità ha perso un inestimabile campione di pace e compassione”;
  • Libano: Il Presidente Joseph Khalil Aoun, l’unico Capo di Stato cristiano nel mondo arabo, ha definito Francesco un “caro amico e un forte sostenitore” del suo Paese, aggiungendo: “Non dimenticheremo mai i suoi ripetuti appelli a proteggere il Libano e a preservarne l’identità e la diversità”.
  • Algeria: Il Presidente ʿAbd al-Majīd Tabuʾn ha definito Francesco una “personalità immensa” e ha affermato che “ha scritto il suo nome in lettere d’oro nella storia moderna”;
  • Regno del Marocco: Il Re Muḥammad VI ha reso omaggio all’impegno di Francesco per “la pace, il dialogo, la tolleranza” e la convivenza religiosa.
  • Lega degli Stati Arabi: Il Segretario Generale Aḥmad Abū l-Ghaiṭ ha affermato che “la bussola di Francesco sulla questione palestinese ha sempre puntato nella giusta direzione” e ha ricordato “la sua comunicazione quotidiana con gli abitanti di Gaza, attraverso centinaia di telefonate dirette negli ultimi mesi, mentre subivano la brutale aggressione e i bombardamenti israeliani”;
  • Lega Musulmana Mondiale: Il Segretario Generale Muḥammad bin ʿAbd al-Karīm al-ʿĪsā ha affermato che il Papa era un uomo di “saggezza, con posizioni giuste e contributi positivi, in particolare verso il mondo islamico e le sue cause”;
  • Indonesia: Il Presidente Prabowo Subianto ha affermato: “Il messaggio del Papa di semplicità, pluralismo, solidarietà con i poveri e cura per gli altri sarà sempre un esempio per tutti noi”;
  • Nigeria: Il Presidente Bola Ahmed Tinubu ha affermato: “Mi unisco ai fedeli cattolici e ai Cristiani di tutto il mondo nel cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco, umile servitore di Dio, instancabile difensore dei poveri e luce guida per milioni di persone … È stato un fermo sostenitore dei Paesi in via di sviluppo, dove si è sempre espresso contro l’ingiustizia economica e ha pregato incessantemente per la pace e la stabilità nelle regioni in difficoltà”;
  • Bangladesh: il Premio Nobel Muhāmmod Iunūs, leader del governo ad interim, ha definito Papa Francesco “un vero amico e uno spirito affine”. Ha ricordato il suo “profondo legame” con il defunto Pontefice, che ha descritto come “una figura imponente di chiarezza morale, umiltà e compassione nel nostro tempo”.

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