Algeria – Il Front pour la Justice et le Développement presenta il suo progetto di Costituzione

Fig. 53 - Il predicatore algerino Saad ‘Abd Allāh Djaballah Guetaf

Elaborazione da fonte: Karim Aimeur dans L’Expression, le 02 – 06 – 2013

Il Presidente del Front pour la Justice et le Développement, l’islamista riformista Saad ‘Abd Allāh Djaballah (nella foto), ha dichiarato ieri che la Costituzione algerina deve subire una revisione profonda e completa. Senza rimanere nella sola critica, il suo partito ha elaborato un progetto di Costituzione di 297 articoli, il cui riferimento è la proclamazione del 1° novembre 1954 (inizio della guerra di liberazione contro l’occupazione francese) per l’istituzione di uno “Stato sovrano, democratico e sociale secondo i principi islamici”. Questo progetto è stato presentato ieri ad Algeri da Djaballah, il quale ha osservato che tutte le Costituzioni che si sono succedute in Algeria non sono state aderenti ai principi della proclamazione del 1° novembre.

Nel suo progetto il Front pour la Justice et le Développement (comunemente el-Adala), nato appena nel febbraio dell’anno scorso, continua ad impegnarsi per la difesa delle costanti nazionali. Tuttavia, vuole rafforzare l’applicazione dell’Islam, offrendo elementi ispirati dal Corano.

L’articolo 3 del progetto afferma che “L’Arabo è la lingua nazionale e ufficiale dello Stato. Il Berbero è una lingua nazionale”. Con questa proposta, il partito di Djaballah prende posizione contro l’ufficializzazione della lingua tamazight. Interrogato su questo, Djaballah ha rifiutato di rispondere, limitandosi a ricordare come il suo precedente partito Islah o Mouvement pour la Réforme Nationale nel 2002 abbia votato favorevolmente per il riconoscimento del Tamazight come lingua nazionale. Si deve anche ricordare che questa lingua, diffusa in tutta l’Africa del Nord, è stata introdotta nella Costituzione dopo decenni di lotta e di sacrificio, costellati da centinaia di morti e feriti durante la cosiddetta Primavera Nera del 2001.

Per quanto riguarda la natura del regime politico, el-Adala offre un sistema semi-presidenziale, in cui i poteri esecutivo, legislativo e giudiziario siano effettivamente separati. Per Djaballah l’attuale regime è super-presidenziale: “Il Presidente della Repubblica concentra tutti i poteri” ha detto. Nel progetto del Front pour la Justice et le Développement il Presidente non avrà il diritto di legiferare per decreto, non sarà il primo magistrato del Paese ed eserciterà il potere esecutivo assieme al Primo Ministro e ad alcuni ministri. Su questo punto il progetto del partito rivoluziona tutta l’attuale architettura costituzionale.

Alla domanda circa la sua possibile partecipazione alle prossime elezioni presidenziali, Djaballah ha dichiarato di non essere interessato perché le condizioni attuali non garantiscono una elezione libera e giusta. Ha aggiunto di essere contrario ad un altro mandato dell’attuale Capo dello Stato, ricordando che già gli si oppose nel 1999, 2004 e 2009.

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